La Delegazione FAI di Lanciano presenta i percorsi scelti per scoprire
le bellezze naturali, artistiche e architettonica della città.
Un fine settimana all’insegna della natura, dell’arte e della
bellezza, alla scoperta di una Lanciano che custodisce tesori e angoli
di rara suggestione: luoghi che potranno essere visitati in occasione
delle Giornate FAI di Primavera. La Delegazione di Lanciano, attiva sul
territorio del Sangro Aventino, con il capo Delegazione Pierluigi Talone
e i numerosi volontari propone ben sei percorsi, una passeggiata
speciale per far scoprire una città dai tanti volti, ognuno con una sua
peculiarità che non tutti conoscono ma che val la pena di vedere. “I
percorsi proposti hanno anche l’obiettivo di lasciare un seme per
ulteriori azioni e approfondimenti, perché non dobbiamo dimenticare che
la missione del FAI è _curare, educare e vigilare_ sul patrimonio
storico artistico e ambientale – precisa Pierluigi Talone -. “Come
i nostri visitatori abituali ben sanno le nostre proposte non sono
semplici visite a un palazzo storico o a una chiesa, ma dei veri
percorsi conoscitivi, come ad esempio quello sul Liberty Lancianese, che
non solo percorre la città del primo Novecento dando lustro a quelli
che ne furono i lungimiranti progettisti, ma permette grazie alla
collaborazione dell’Archivio Storico Comunale e dell’Archivio
Storico della Ferrovia Sangritana, di poter visionare attraverso i
progetti originali la stratificazione degli interventi urbani che hanno
portato dalla città medievale visitata dal FAI nel 2021, alla città
moderna. C’è poi il percorso di Lanciano sotterranea che permetterà
di leggere, proprio sul campo, le stratificazioni archeologiche
dall’età antica all’intervento urbanistico di cui parliamo nel
percorso precedente.”
Nell’interessante programma del FAI di Lanciano è previsto inoltre un
percorso nel quartiere Cappuccini che condurrà il visitatore a
conoscere gli effetti e le sensazioni legati alla decorazione murale,
dall’affresco, alla pittura, al murale; il più classico, ma che
classico non è, è quello sui ‘Tesori ritrovati’. “Una visita a
tre chiese – continua Talone – che inizia con un organo del ‘700
suonato da giovani prodigi, prosegue con la segreta Cappella di San
Gaetano, per finire con la Chiesa di Santa Maria Maggiore riaperta dopo
l’ultimo restauro, dove il prof. Luigi Impicciatore saprà catturare
l’attenzione dei visitatori con le sue conoscenze”.
E non poteva mancare l’appuntamento con la natura o meglio con il
rapporto uomo-natura attraverso un luogo che ha segnato un’epoca e non
solo: ‘La via delle lavandaie” camminando tra i pochi orti rimasti
in contrada Sant’Egidio, si parlerà di acqua e di biodiversità con
gli stessi ortolani e non mancheranno spunti architettonici con la
Fonte Grande e le piccole Cappelle votive private del territorio.
“Sarà un affascinante viaggio nel tempo, alla scoperta di un angolo
di storia e tradizione legato all’acqua e alla terra. Il percorso –
spiega ancora Pierluigi Talone – partirà dal quartiere Civitanova per
poi scendere lungo l’antico viottolo che, fino agli anni 60, veniva
percorso ogni giorno dalle lavandaie dirette alla Fonte Grande che con
le sue 24 postazioni di lavatoio era un punto fondamentale per la vita
della comunità e un luogo di incontro di generazioni di donne. Ma
l’acqua non era solo un bene prezioso per il bucato: qui nel cuore di
una zona ricca di sorgenti, gli ortolani avevano sviluppato un ingegnoso
sistema di terrazzamenti e irrigazione, utilizzando canali in laterizio
e peschiere a caduta per distribuire l’acqua in modo equo e razionale.
Passeggiando tra gli orti, coltivati ancora oggi con passione, si
potranno scoprire le antiche tecniche agricole e ascoltare i racconti di
chi continua a lavorare questa terra con rispetto e dedizione. Il
cammino proseguirà verso la Cappella della Madonna della Salette, un
luogo di culto e pellegrinaggio da quasi due secoli, carico di storia e
spiritualità e infine alla piccola Cappella di preghiera in prossimità
della fonte della Concetta”.
Per i soli iscritti FAI c’è un’offerta accattivante, la visita a
due palazzi del 700 ubicati a Corso Roma, una passeggiata imperdibile
all’ interno di stanze che raccontano la storia di chi le ha abitate e
le abita, tra ricordi e atmosfere capaci di regalare emozioni e
stimolare pure un confronto tra le caratteristiche dei due imponenti e
prestigiosi edifici.
“Sei percorsi quindi da fare tutti per poter cogliere ciò che gli
occhi non colgono e che ruotano intorno agli stessi artefici, tra cui
spicca l’Ing. Filippo Sargiacomo, che da visionario, stilò il primo
piano regolatore della città nella seconda metà del ‘800.”conclude
il capo delegazione FAI di Lanciano.
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