Forse è per uno scherzo di Liborio che, quest’anno, il giorno di San Valentino coincide con la domenica di Carnevale. Protagonista di “un romanzo d’amore, nel senso più ampio del termine”, come ha più volte sottolineato il suo autore, Remo Rapino, e personaggio che è “Carnevale fuori e Quaresima dentro”, Liborio è al centro dell’iniziativa “Il Carnevale di Liborio”, che si svolgerà a Lanciano da oggi, 8 febbraio, fino al 14 febbraio prossimo. Il progetto nasce da un’idea dell’Agenzia Scribo e dello scrittore, realizzata con la piena adesione del Comune di Lanciano, Assessorato alla Cultura, con la fattiva collaborazione del Consorzio Le Vie del Commercio e con la partecipazione della Confesercenti Lanciano e della Ascom Abruzzo.
Si tratta di un’iniziativa corale, composta, gratuita e semplice, com’è
semplice Liborio, volta sia a manifestare l’orgoglio tutto lancianese di avere come concittadino un vincitore del Premio Campiello sia a dare visibilità ai negozianti, soprattutto in un periodo così buio per il commercio.
Infatti, gli attori indiscussi dell’evento sono alcuni commercianti del centro
cittadino, che hanno accettato l’invito di esporre nelle loro vetrine, con un tocco d’arte e di personalità, un simbolo, o più d’uno, che caratterizzi il protagonista di “Vita, morte e miracoli di Bonfiglio Liborio” (minimum fax): il romanzo, innanzitutto, ma anche dei girasoli, delle comunissime pietre, un vecchio cappotto, il libro “Cuore” di De Amicis, una valigia d’epoca o altri oggetti che possano ricondurre al folle più amato d’Italia. Ogni vetrina, affidata all’estro, alla sensibilità e al gusto di ciascun commerciante, costituirà un unicum, una sorpresa. Le fotografie delle vetrine, insieme al nome della relativa attività commerciale, saranno pubblicate, durante la settimana del “Carnevale di Liborio”, sulla pagina facebook di Scribo.
Hanno aderito all’iniziativa: Amore Abbigliamento, Amoroso Viaggi, Art Gallery, Baby Shoes, Bottega Buon Gusto, Brums Lanciano, Caffè Gelateria Picadilly, Calzedonia Lanciano, Cartoleria Itinerari, Centro Moda Gino, Chic Moda, Corona Pasta Fresca, Di Nucci Oro, Farmacia Marcello Marciani, Farmacia Marciani Magno sas, Fiorina Market, Foto Ottica Pino, Giò Giò Kids, Intimissimi Lanciano, La Botte di Bacco, La Morgia Gioielleria, L’Uomo, le Librerie D’Ovidio, Barbati (da poco trasferitasi in via Martiri) , Mondadori Store e MU, e, inoltre, Maddalena, Maison Anna, Noi Moda, Roberta Pizzi Fotografa, Rosati Orologeria, Stilottica Rapino, Trozzi Abbigliamento, Van Profumi e Venditti.
Da corso Trento e Trieste, a via Duca degli Abruzzi, da via Floraspe Renzetti al corso Bandiera (o corso Vecchio, come lo chiamerebbe Liborio) e a via Piave, passando per via De Crecchio, via Cesare Battisti, via Fabio Filzi, via A.Romagnoli, via Dalmazia, sostando in Piazza Plebiscito o, scendendo giù, lungo le scalette, fino a piazza Garibaldi, si avrà la possibilità di ammirare, sempre nel pieno rispetto delle normative anti-Covid, le vetrine “liboriane”, fare acquisti nei negozi e visitare o riscoprire la città, approfittando anche dei parcheggi gratuiti che l’Assessorato al Commercio e alla Mobilità ha concesso per sabato 13 febbraio, giorno che prelude al San Valentino, per sostenere tutte le attività commerciali del centro.
Si potrà ripercorrere, attraverso un’alchimia di segni, la storia di Liborio, cittadino di un paese mai nominato nel romanzo, ma che ogni lettore lancianese sa riconoscere.
Personaggio tragicomico, inoltre, Liborio, la cui vita si snoda nel corso del
Novecento, si presta anche ad essere l’emblema perfetto dell’uomo della
contemporaneità più recente, afflitto da sventure personali, e gravato da sconfitte e ingiustizie sociali e collettive, che dentro si porta “un dolore grosso”, ma che non
cede mai alla rassegnazione, opponendosi al destino con un’ironia disarmante
oppure con innocue, ma ben studiate, “vendette rivoltose”. Chissà che Liborio non diventi una maschera tutta lancianese, come Pulcinella, ad esempio, figura di enorme profondità espressiva, sintesi perfetta degli opposti, sempre a metà tra il riso e il pianto, tra lo scherzo e la tragedia.
Ma se il personaggio di Rapino nasce per “dare voce a chi non ha voce”, allora egli è, sin d’ora, il rappresentante perfetto di uno stuolo di uomini e donne comuni, che non entreranno mai nelle pagine dei libri di storia, e, soprattutto, degli “ultimi della fila”, tra i quali, in questo momento storico, ci sono anche i commercianti, una delle categorie più colpite dagli effetti dell’attuale pandemia.