‘La Natività ai tempi del Covid’: è il tema della 61/a edizione del Presepe vivente organizzato ad Agnone (Isernia) dal Cenacolo culturale francescano ‘Camillo Carlomagno’. Tratterà, fanno sapere i promotori dell’iniziativa, la pandemia come punizione di Dio verso gli uomini invitati a correggere il modo di vivere. “Si tratta di una rappresentazione unica nel suo genere – spiega lo sceneggiatore Giorgio Marcovecchio – perché al racconto dell’evento storico-cristiano abbiamo sempre congiunto fatti attuali di forte impatto sociale. In passato – ricorda – ci siamo occupati di femminicidio, terremotati, malati di Aids, migranti, alluvionati e altri temi”. L’edizione di quest’anno si caratterizzerà per le testimonianze di chi vissuto in prima persona il dramma della pandemia. Attori del luogo riporteranno le voci che hanno commosso l’intero Paese: quelle dell’infermiera Vittoria Pasotti dell’ospedale Riuniti di Brescia, della dottoressa Daniela Morabito dell’Asl di Verbania, dell’insegnate Ida Di Ianni, dell’operatore culturale Paride Acacia e in particolare di chi ha perso un familiare. “Testimonianze crude – evidenziano gli organizzatori – che riportano il momento di grave difficoltà affrontato dal Paese che ha dovuto fare i conti con migliaia di morti e immagini scioccanti impresse nella mente di tutti”. La rappresentazione, nel rispetto delle norme anti Covid, è in programma il 24 dicembre, alle 17.30, in piazza Unità d’Italia.